SEGNALAZIONE: In tasca la paura di volare di Lorenzo Foltran

TITOLO: In tasca la paura di volare
AUTORE: Lorenzo Foltran
EDITORE: Oèdipus Edizioni
GENERE: Poesia 
FORMATO: cartaceo
PREZZO: 12€ 
DATA DI PUBBLICAZIONE: Maggio 2018
PAGINE: 96 

SINOSSI

In tasca la paura di volare è una raccolta di 67 poesie divise in tre sezioni: Donne sparseI lampioni e nessun altro e In tasca la paura di volare

Nella prima sezione, composta essenzialmente da liriche amorose, il senhal, elemento classico della poesia d’amore fin dai provenzali, perde il suo ruolo di richiamo all’unicità della donna e cambia, si maschera sotto altre forme. Ne derivano le immagini del teatro e dell’affabulazione (le prime poesie, Margherita e “Filo d’erba” rimandano al prato del Decameron dove i giovani fiorentini scampati alla malattia “cominciarono di novellare sopra la materia”). La figura della donna è quella dell’attrice (Dietro le quinte) che assume ruoli e caratteristiche diversi in base al personaggio da interpretare (si veda l’ammiccante ambiguità dell’indeterminato nel titolo You and me). La prima sezione è, quindi, finzione, manierismo e per tale motivo propone testi anche banali come “Quando la guardo, tutto” che utilizzano le forme più stereotipate del linguaggio della lirica d’amore. La sezione si conclude con la presa di coscienza della distanza incolmabile tra la io lirico e tu, tra chi guarda e chi è guardato. I testi poetici diventano reperti consacrati a un’istanza museale. La lirica d’amore, intesa come dialogo io-tu, binomio poeta-musa, è considerata come Storia che deve essere musealizzata.

Nella seconda sezione, al fallimento del rapporto io-tu (Peccato che non ci siamo incontrati oggi...Eravamo così vicini...) ne consegue quello della poesia tout-court (“Non c’è più posto per la poesia”). Il poeta è costretto a uscire dal museo, dal teatro, dalla biblioteca (“Senza l’amore di lontano”) in cui si rifugiava, a confrontarsi con la ripetitività e l’apparente facilità di vicende terrene che sconfinano spesso nella dimensione usuale e mondana (rappresentate, per esempio, dalle rime in -are e dal lessico quotidiano in Sabato sera) e a tornare a casa (I lampioni e nessun altro) prendendo atto che tutto ciò che ha scritto/vissuto è stato pura illusione.

Alla staticità della prima sezione si oppone il dinamismo della terza, segnata dal viaggio, dalla migrazione, dalla mescolanza linguistica, dal lavoro. L’io poetico in fuga dalla finzione di Donne sparse e dalla realtà evocata in I lampioni e nessun altro, si trova disorbitato tra lo slancio spaziale verso il futuro (“Immensa consapevolezza”) e la gravità temporale che lo riporta verso il passato (“Bevendo un infuso dei tuoi profumi”). La raccolta si conclude con le stazioni di un pellegrinaggio (Boulogne - VarenneBrestLe Barcarès - Saint Laurent de la SalanqueSaint-Cloud) e dalle riflessioni che le accompagnano.

BREVE ESTRATTO

Perché canto poemi
e sacrifico carmi

sognando donne sparse,

stanco di quelle vere?
Meduse tra erba e terra,
bruciano le parole
con succosi veleni.
Figure evanescenti
sdraiate su più versi,
ninfe, dee, sirene
che seppure non muse,
ispirano il volere.
Dal rituale non nasce
vino, profumo, miele,
ma fumo dalle carni.


Oggi vi segnalo questa nuova raccolta poetica: "In tasca la paura di volare" di Lorenzo Foltran.

L'autore si ispira all' antica tradizione poetica italiana; ciò lo si evidenzia fin dalla prime pagine. Foltran ha ben presente i poeti dei grandi maestri italiani, e li ha studiati con attenzione. All'interno delle sue poesie, ci sono chiari riferimenti e rimandi alle poesie più note di grandi poeti come Petrarca e Dante, riscrivendo celebri pagine della tradizione stilnovistica e petrarchesca. È proprio questo rimando a poesie note che rende la raccolta di Foltran affascinante, e di sicuro per questa particolarità si distingue da molto poeti contemporanei.

Per tutti gli amanti della poesia classica, leggere questa raccolta è un po' come fare un tuffo nel passato. Basta una veloce lettura per comprendere che questi componimenti richiedono una notevole abilità, e sono frutto di un intenso studio dei classici. Senz'altro, un lavoro degno di nota per uno scrittore esordiente; questa infatti è la sua prima raccolta poetica.
Insomma, una raccolta consigliata a tutti gli amanti della poesia e in particolare agli amanti della vecchia tradizione poetica!


Per sapere di più sull'autore...

Nel novembre del 2011, Lorenzo Foltran ha conseguito la laurea magistrale in Italianistica all’Università Roma Tre con la tesi La Musa e il Poeta: la relazione io-tu nella lirica amorosa tra origini e contemporaneità. Successivamente, si è diplomato in management dei beni e delle attività culturali dopo aver seguito un master di secondo livello tra l’Università Ca’ Foscari di Venezia e l’École Supérieure de Commerce de Paris. Ha lavorato per importanti istituzioni culturali come la Casa delle Letterature (Festival delle Letterature) e l’Institut français (Festival della narrativa francese) a Roma e la Fête de la Gastronomie e il Pavillon de l’Eau a Parigi, dove attualmente risiede. In tasca la paura di volare è la sua prima raccolta poetica.

Dove potete trovarlo:








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