RECENSIONE: Stalking Jack the Ripper di Kerri Maniscalco

TITOLO: Stalking Jack the Ripper
SERIE: Stalking Jack the Ripper #1
AUTRICE: Kerri Maniscalco
EDITORE: Jimmy Patterson
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TRAMA


Diciassettenne Audrey Rose Wadsworth è la figlia di un Lord, ed ha una vita privilegiata, cresciuta nel benessere. Ma tra i tè pomeridiani e le prove per indossare bellissimi vestiti di seta, Audrey conduce una vita segreta e proibita.


Contro il volere di suo padre e contro le aspettative della società, spesso Audrey si intrufola nel laboratorio di suo zio per studiare le macabre pratiche della medicina forenze. Insieme allo zio, e al suo assistente Thomas, si occuperà di studiare corpi uccisi selvaggiamente, che la porteranno al cercare di scoprire chi sia il macabro killer dietro questi delitti. L’uomo dietro il temuto killer conosciuto con il soprannome di Grembiule di Cuoio, potrebbe essere più vicino a lei di quanto pensi. 

RECENSIONE

Mi serviva una lettura leggera per distrarmi dopo aver finito di leggere The Darkest Minds (di cui probabilmente farò una recensione completa una volta terminata di leggere l'intera trilogia). Mi sono così arresa all'hype e ho deciso di leggere Stalking Jack the Ripper, di cui ho letto e sentito opinioni contrastanti. C'è chi lo ama tantissimo e lo dichiara uno dei suoi libri preferiti, e chi invece ha opinioni completamente opposte. Sinceramente, non avevo grosse aspettative quando ho iniziato la lettura di questo romanzo. Non mi aspettavo niente di che, ma ho deciso comunque di tentare.
E avevo ragione: oggettivamente non è un romanzo stupefacente. Però non mi è nemmeno dispiaciuto. 


Di certo, una delle cose da apprezzare di questo romanzo è l'originalità, sia per quanto riguarda le ambientazioni che il tema principale su cui si focalizza la vicenda. Non credo ci siano altri Young Adults che parlino di Jack lo Squartatore o che si focalizzano sulla risoluzione di crimini, e amo le ambientazioni dell'Inghilterra del diciannovesimo secolo. 

Purtroppo, uno romanzo che si basa su un mistero dovrebbe tenerti sulle spine fino alla fine e farti dubitare di chiunque. Non è stato questo il caso. Avevo capito chi fosse la faccia che si nascondeva dietro il personaggio di Grembiule di Cuoio fin dai primissimi capitoli, quindi non ero particolarmente interessata all'investigazione avvenuta nel corso del romanzo. I sospettati erano davvero pochissimi, quindi non ci voleva molto a risolvere il mistero. C'è però da dire che la Maniscalco ha ben presente e studiato tutti i materiali e documenti sul vero Jack lo Squartatore. Molte delle vittime nominate in questo romanzo sono state le vere vittime del noto criminale, ed ha rispettato molte delle date in cui questi sono avvenuti, e anche durante il processo investigativo i protagonisti fanno uso delle vere tecniche e conoscenze disponibili in quel periodo. Non è quindi un libro scritto a "casaccio", e la passione dell'autrice per questo mistero si riflette nelle pagine di questo libro. Nel romanzo vengono inserite anche delle foto che si vede sono autentiche, con data e tutto. E sono anche piuttosto macabre, mi sono piaciute molto!

Ma passiamo ai protagonisti. 
La protagonista è uno dei motivi per cui non ho amato particolarmente questo libro. Viene descritta come una ragazza dotata di una grande intelligenza, ma nel corso della vicenda non sembra mai metterla in pratica. Le sue deduzioni non sono mai corrette, e si deve sempre affidare alle opinioni di Thomas.  Ho detto che è un libro con una trama molto originale, ma la protagonista non lo è affatto. Audrey è la solita protagonista degli YA testarda e che vuole fare per forza ciò che vuole, mettendosi spesso nei guai. Un altro problema è che forse è fin troppo moderna per l'epoca in cui è ambientato il romanzo.


Passiamo ora a Thomas, che è stata la vera salvezza di questo libro. Ricorda moltissimo Sherlock Holmes come personalità e come intelletto. Fa le le sue deduzioni esattamente nello stesso modo di Holmes, e ricorda lui nel modo in cui parla e negli atteggiamenti. Credo infatti sia una cosa fatta di proposito, rendendo così Thomas una rivisitazione del noto detective. Thomas è molto affascinante e ha una spiccata personalità e senso dell'umorismo. Le sue scene sono state le mie preferite, e la cosa che mi ha spinto a continuare il romanzo è stata vedere come si sarebbe evoluta la relazione tra lui e Audrey.

Non aspettatevi chissà che quindi, però ripeto, va apprezzata l'originalità della vicenda. Inoltre l'ho trovato divertente e mi ha intrattenuto molto. L'ho letto in un lampo, quindi è un libro che ti prende e non lo considero da buttare. Fa parte di una serie, il cui secondo libro è ambientato in Romania. Presumo quindi che c'entreranno i vampiri, ma non so onestamente se la continuerò. Il finale di questo libro è soddisfacente e non lascia la vicenda in sospeso, quindi può essere considerato anche un romanzo auto-conclusivo, e la lettura dei successivi non è obbligatoria. Magari continuerò quando non avrò niente da leggere e vorrò un libro che mi distragga ma da cui non mi aspetto niente di più.

La mia valutazione è di 3 stelline e mezzo.




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